Ogni gioco ha la sua storia, le sue leggende, le sue tradizioni ed i misteri che si nascondono dietro le sue origini. Spesso non è facile scoprire dove affondano le radici dei giochi più moderni, certo è che la loro storia generalmente si evolve attraverso gli anni grazie a giochi simili che le generazioni che ci hanno preceduto inventavano e modificavano nel tempo.
Stessa sorte è toccata anche al Blackjack, le cui origini non sono univoche e ben delineate, ma si snodano attraverso diversi giochi molto simili al Blackjack attuale.
Vediamo quindi di ripercorrere attraverso alcune tappe la storia del Blackjack moderno e di provare a capire la sua evoluzione.
Nel 1500 in Italia era diffuso un gioco chiamato “7 giri e mezzo” che prevedeva l’utilizzo delle sole carte 8, 9, 10 e in cui le figure valevano la metà del loro valore reale. Lo scopo era fare 7 e mezzo o avvicinarsi il più possibile al risultato, un po’ come nel moderno “7 e mezzo” appunto, solo che oggi vengono usate tutte le carte.
Questa potrebbe essere una prima forma di Blackjack, dato che si giocava contro il banco e si doveva raggiungere un determinato punteggio per poter vincere.
Continuando a sbirciare nella storia dei giochi, spostandoci però in Spagna questa volta, apprenderemo che nella seconda metà del 1500, verso il 1570, era uso comune giocare a “Uno e trenta”, un gioco che tutt’ora gli spagnoli dicono sia il vero padre del Blackjack, anche se, ipotesi più attendibili, ci raccontano che solo verso il 1700, in Francia, il gioco ha iniziato ad assumere i connotati che noi conosciamo, ovvero il raggiungimento della quota del 21 e la pratica nei casinò.
La vera popolarità però l’ha raggiunta solo dopo il 1800 quando il gioco si diffuse oltreoceano. Le case d’azzardo cominciarono a stuzzicare il giocatore offrendo dei bonus: 10 a 1 arrivando a 21 con asso di picche e fante nero, fante di fiori o picche, ecco perché il nome di Blackjack.
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