A meno che non vi troviate a giocare il tavolo finale delle WSOP contro i giocatori più forti del mondo (cosa che ovviamente richiederebbe la capacità di conoscere il meglio della strategia del poker insieme all’intelligenza per applicarla in maniera inversa nei momenti più adatti) forse in questo articolo troverete spunti interessanti.
In linea generale, quello che dovete tenere sempre a mente, non è difficile: più il piatto cresce, più diventa difficile prendere delle decisioni e valutare le situazioni di gioco. Per quanto possa sembrare figlia di una visione un po’ troppo semplicistica del gioco del Texas Hold’Em, l’equazione “ammontare del pot(piatto)=difficoltà della mano” è una di quelle che si rivelano infallibili man mano che si aumenta il livello delle proprie partite e che si prova a giocare contro players che sanno sul serio cosa significhi giocare a poker.
TORNEI POKER: MAGGIORE E’ IL PIATTO MAGGIORE E’ LA DIFFICOLTA’ DELLA MANO
Partendo da questo presupposto, tutti i vostri tornei di poker possono essere giocati con la dovuta sapienza e con quello che, in gergo, è chiamato il controllo del pot. Sapendo che all’aumentare del pot aumenta anche la difficoltà delle scelte da prendere, si può infatti facilmente capire che non vale mai la pena giocare troppo se non si hanno mani in grado di sostenere le proprie puntate. Bluff a parte, insomma, se avete in mano una top pair con un kicker di medio valore (non A, K e Q per in intenderci) allora non vi conviene far altro che check o massimo call davanti alle puntate degli altri – perchè creare un monster pot partendo da una combinazione simile non è sicuramente una mossa intelligente.Con carte di assoluto valore, invece (AA, KK o di meglio al flop), potete finalmente pensare ad un raise di livello per controllare il pot facendolo crescere esattamente come lo vorreste per vincerlo e portarlo dalla vostra parte.
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